Atalanta-Cagliari……quel ricordo

Atalanta-Cagliari……quel ricordo

Atalanta-Cagliari per il sottoscritto è una partita speciale. E’ stata la prima partita da abbonato atalantino, era il 17 ottobre 1971. Tifosissimo atalantino non avevo però avuto una grande frequentazione dello stadio, mio papà non amava il calcio. Qualche volta mi aveva portato, ma solo per amore di genitore, mentre altre volte ero andato da solo. Devo dire che mio papà mi fece il grande dono di portarmi agli spareggi di Bologna a vedere Atalanta-Bari, sospesa per incidenti. Fu davvero un grande regalo soprattutto se penso che non gli interessava il calcio, non lo divertiva e non lo capiva. Dopo quegli spareggi, conquistata la serie A, convinsi i miei genitori che avrei fatto l’abbonamento. Così Atalanta-Cagliari del 17 ottobre era la mia prima partita da abbonato. Mi ricordo ancora oggi la notte: agitata, tesa e quasi insonne. C’era a Bergamo il Cagliari di Gigi Riva e io sarei andato a vederlo con il mio abbonamento, l’abbonamento dove era scritto il mio nome. Un pezzetto di carta che a guardarlo oggi fa sorridere, scritto a mano con i numeri laterali da forare agli ingressi. Quanta emozione e ansia quella domenica mattina, sentimenti così forti che contagiai mia madre, emozionata quasi come me nel vedermi uscire di casa per andare all’Atalanta. Allo stadio ci arrivai circa tre ore prima dell’incontro, era praticamente deserto. Riuscii a contare quante persone erano all’interno dell’impianto, su tutte le tribune c’erano circa 70 spettatori. Dove ero io, in Curva Sud, saremo stati una ventina. Così ebbi tutto il tempo di trovare la posizione giusta. Mi sedevo su un gradone, poi scendevo di due, risalivo di uno. E naturalmente un po’ a destra, un po’ a sinistra e ancora a destra. Alla fine trovai la posizione e lì mi fermai. A poco a poco arrivò gente, lo stadio si riempii e io fui inghiottito dalla gente, dallo spettacolo, dalla partita.

LA PARTITA

E’ giusto parlare anche un po’ della partita. Era il ritorno a Bergamo della serie A, seconda di andata dopo che la prima era stata persa a Milano (2-0) contro l’Inter. La squadra ospite, il Cagliari, due anni prima aveva vinto lo scudetto e la stagione precedente era arrivato quarto. In porta aveva Albertosi e poi c’erano Domenghini, Cera, Nenè ma soprattutto c’era Gigi Riva. Bastava quel nome per non essere tranquilli. L’Atalanta, per contro, era una formazione fondata su giovani che dovevano ancora affermarsi con qualche veterano capace di fare da chioccia. I giovani erano i bergamaschi Vavassori e Moro, il bomber di serie B Magistrelli e poi ancora Doldi e Rigamonti. Gli esperti si chiamavano Savoia e Ottavio Bianchi. Era un misto di freschezza e spensieratezza con un po’ di saggezza. E la partita mantenne le premesse. Un’Atalanta fresca regalò un calcio spregiudicato, contro un avversario più esperto ma incapace di contenerla, e ottenne una vittoria per 2-1. La prima rete del bergamasco Adelio Moro e la seconda di Sergio Magistrelli che entrambi a fine stagione passarono all’Inter. Per il Cagliari è quasi inutile dire che segnò Riva.

LA FINE

Una gioia incontenibile dentro di me. Come avrei potuto festeggiare meglio il mio esordio da abbonato ? Uscì dallo stadio in mezzo alla folla festante, mi attardai all’uscita degli spogliatoi in mezzo ai capannelli di persone che discutevano di calcio e me ne tornai con calma a casa, avevo bisogno di tempo per gustarmi quel magnifico pomeriggio. Quando arrivai a casa iniziai a raccontare, a raccontare e ancora a raccontare. I miei genitori ascoltarono tutto con la massima attenzione, ma soprattutto con tanta gioia per me.

Atalanta-Cagliari per me è quel 17 ottobre 1971.

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