Il nostro migliore
L’Atalanta batte l’Empoli per 2 a 0, fa il suo dovere senza incantare, massimo risultato con il minimo sforzo.
Gasperini cambia 5 uomini rispetto alla partita di Coppa con la Fiorentina, pensando alla semifinale di giovedì prossimo a Marsiglia; la Dea non è brillante, ma alla fine prevale la sua qualità rispetto a quella dei toscani, che riescono a imbrigliare i nerazzurri sino all’azione del rigore, giusto, segnalato dal Var.
Carnesecchi sbriga solo ordinaria amministrazione, guarda la squadra giocare e non viene mai chiamato in causa.
Il trio difensivo Scalvini-Hien-Djimsiti svolge il proprio lavoro senza particolare difficoltà. Per Giorgio, finalmente al rientro dopo l’infortunio di Napoli, era importante mettere minuti nelle gambe ed è rimasto in campo sino al termine. A metà ripresa è uscito Berat, sostituito da Kolasinac, anche lui sufficiente.
Così anche gli esterni Zappacosta e Ruggeri fanno il loro, come pure Hateboer che sostituisce Matteo, ma si mette a destra con Davide che si sposta a sinistra.
A centrocampo Pasalic e De Roon si fanno rispettare. Supermario rigorista realizza il gol del vantaggio che indirizza il match, mentre Martin si fa apprezzare anche per un paio di chiusure importanti. Poi esce per tirare un pò il fiato ed al suo posto entra Èderson per una normale gestione della palla.
In avanti Miranchuck cerca giocate di qualità, ma è troppo tenero in un paio di conclusioni. Quando esce, al suo posto entra Koopmeiners, che compie il suo dovere senza infamia e senza lode.
El Bilal Tourè, alla seconda da titolare consecutiva in Campionato, si dà da fare ed è decisivo nel procurarsi il rigore al 40° che è la svolta della partita, sino a quel momento piuttosto bruttina.
Lookman, dopo essere risultato decisivo mercoledì in Coppa Italia, serve l’assist a Tourè nell’azione del rigore e realizza il gol del 2 a 0 al termine di una pregevole azione personale. Il nigeriano sembra tornato il giocatore importante, come prima di partire per la Coppa d’Africa.
Sì Ademola il migliore in campo sei stato tu.
Oliviero Lanza
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