Del Prato: cosa farà da grande ?

Enrico Del Prato è un figlio d’arte. Papà Ivan è stato una colonna, nel vero senso del termine, dell’Albinoleffe e come il papà Enrico è partito dalle giovanili atalantine. Due annate in Primavera atalantina e uno scudetto di categoria prima di approdare nel calcio professionistico nell’annata 2019/20. Destinazione Livorno, serie B, e finale amaro, retrocessi come ultimi in classifica. Lui si disimpegna bene, 33 presenze anche un gol e un rendimento più che discreto considerando la situazione generale. L’anno dopo scende lo stivale e arriva a Reggio Calabria, qualche presenza in meno ma un buon minutaggio e le prestazioni restano a buon livello. Rientro a Bergamo e ritiro sotto osservazione del Gsp, ma dopo tutta la preparazione viene dirottato ancora in serie B. Destinazione Parma, squadra che sulla carta ha buone ambizioni. Poi il campionato va diversamente, si parte con un allenatore e si finisce con un altro. La squadra naviga a metà classifica, non si rischia la discesa ma nemmeno mai si sfiora il sogno di salire. Un campionato abbastanza anonimo, Del Prato disputa una stagione discreta, sempre impiegato (34 presenze e 1 gol) ma l’impressione è quella del terzo anno in B che aiuta poco a crescere.

Ora da Parma giungono notizie che il Parma vorrebbe esercitare il riscatto a quattro milioni, se dovesse accadere si dovranno attendere le mosse dell’Atalanta per capire se la società bergamasca eserciterà il contro riscatto o meno. Si dice che dipenda da una serie di fattori anche se il giocatore sembra contento di restare presso i ducali. Forse ha capito che molte possibilità a Bergamo non le ha; l’anno scorso dopo la preparazione è stato mandato in prestito. E dall’anno scorso la fila dei difensori si è allungata, ci sono Scalvini, Okoli e anche Lovato. La concorrenza è agguerrita e forse dopo tre anni di serie B, pur disputati a buon livello, la porta di casa si è fatta stretta.