Parlano gli atalantini (in prestito). Okoli: per ora torno a Bergamo
Okoli, fresco promosso nella massima serie, ha rilasciato un’intervista a www.cuoregrigiorosso.com. Parla della festa a Cremona e delle emozioni per la promozione. Estrapoliamo quella parte che riguarda più gli aspetti calcistici e anche atalantini.
Tema Nazionale: in questa stagione hai esordito e fatto gol con l’Italia U21, facendo anche lo stage in Nazionale maggiore. Che emozione è stata?
«Eravamo insieme io, Carnesecchi e Fagioli, e non ce ne rendevamo conto: insomma, tre ragazzi di Serie B in mezzo a tutti i grandi, non sembrava una cosa reale. Un giorno volevamo presentarci in anticipo di quaranta minuti in palestra per allenarci, ma al nostro arrivo abbiamo trovato già i grandi al lavoro. La loro professionalità e serietà è la cosa che mi ha impressionato di più».
L’infortunio dello scorso aprile poteva rovinare una stagione bellissima, ma alla fine sei riuscito a tornare in campo in tempi record.
«Credo che sia un infortunio nato dalla stanchezza e dalle tante partite giocate, dato che questo è stato il primo vero anno in cui ho avuto un ruolo importante in squadra per tutta la stagione. Facendo un movimento mi è ceduto il ginocchio e ho rimediato sia una lesione di primo grado al collaterale che una distorsione alla caviglia. Ero appena rientrato dalla Nazionale, avevo detto al direttore che ero carichissimo per conquistare la Serie A e vivere il rush finale e quindi per me è stato pesantissimo. Insieme allo staff abbiamo fatto di tutto per farmi tornare in campo il prima possibile, sempre al netto delle mie sensazioni. Quello con l’Ascoli è stato un rientro in anticipo rispetto al previsto, ma avevo troppa voglia di stare in mezzo al gruppo. Proprio per questo motivo sono andato con loro fino a Crotone nonostante fossi indisponibile».
In questa stagione sei cresciuto tantissimo, diventando uno dei centrali migliori del campionato e dando parecchio filo da torcere a diversi numeri 9. In cosa ti senti migliorato?
«Il fatto che mi dicano che gli attaccanti abbiano fatto molta fatica contro di me mi rende orgoglioso e felice. Sicuramente devo ringraziare mister Pecchia: da me ha sempre preteso molto, stimolandomi a migliorare e dare sempre il 100% anche nei duelli aerei e quando ho giocato sul centro sinistra. Anche i compagni mi hanno sempre dato una grossa mano, mantenendo sempre alto il morale nello spogliatoio. Questo ha aiutato i giovani a dare il meglio di sé».
Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai realizzato che la Cremonese è tornata in Serie A?
«Che ce l’abbiamo portata io e miei compagni e che l’anno prossimo giocherà a San Siro, all’Olimpico, a Bergamo contro l’Atalanta… Rivedere la Cremonese in questo campionato, dopo 26 anni di attesa, è bellissimo».
La stagione si è appena conclusa, ma non possiamo non parlare del futuro: anche se ora rientrerai all’Atalanta, ti piacerebbe tornare a Cremona per giocare in Serie A?
«Tornerò alla base a Bergamo, ma di sicuro con la Cremonese mi sono trovato benissimo. Adesso so che c’è una squadra nella quale mi troverei bene se dovessi tornare».
fonte cuoregrigiorosso.com
Lascia un commento