Carnesecchi e la sua Atalanta
Da un’intervista più ampia a Marco Carnesecchi, riportata su (www.cronachedispogliatoio.it) riportiamo alcuni stralci che riguardano più direttamente lui e l’Atalanta.
“Quando sarà il momento del grande salto, voglio essere pronto, Quando mi sono allenato con l’Atalanta ti accorgi che vivi un club che gioca per le prime 4 posizioni, vedi il top della Serie A e per noi giovani sarebbe meglio partire da una realtà più piccola, dove impari a stare in una squadra di tale caratura, fai presenze ed esperienza. Solo dopo sei pronto per approdare in un calcio più moderno ed elevato, per andare in una grande squadra mi manca un gradino»
“All’Atalanta, la prima volta con i grandi, mi aspettavo di essere trattato molto più da ragazzino. Invece quando arrivi in una Prima Squadra ti trattano come giocatore adulto, già mentalizzato, si aspettano molto da te perché pensano che tu sia già pronto se sei lì. Se ti fa trovare pronto, ti vogliono bene tutti. Se sbagli comportamenti, ti prendono con un piglio diverso. Umanamente impari continuamente, vedi come si comportano persone famose che vivono in un altro modo, con pressioni diverse. Papu a Bergamo lo conoscono tutti, e se vai in giro con lui vedi come si comporta: è educato con tutti, disponibile, non si rapporta con i tifosi in modo differente. Lui e Iličić mi hanno colpito a livello tecnico e di manovra, che fenomeni. Malinovsky che bombe tira. Con lui se non metti bene le mani, te le spacchi».
Giocavo insieme con Kulusevsky, sapevo fosse forte. Quando abbiamo affrontato la Svezia, però, ci ha fatto impazzire. Non c’entrava niente con gli altri. Sapevo che sarebbe arrivato al top».
fonte cronachedispogliatoio.it (Giacomo Brunetti)
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