Atalanta-Venezia 2-0 Si va ai quarti

Atalanta-Venezia 2-0 Si va ai quarti

Atalanta (3-4-2-1): Musso; Scalvini (21′ st De Roon), Demiral, Palomino; Hateboer, Freuler, Koopmeiners, Pezzella (28′ st Maehle); Pessina, Miranchuk; Muriel (28′ st Pasalic). A disp.: Bertini, Rossi, Cittadini, Zuccon, De Roon. All.: Gasperini

Venezia (3-4-2-1): Lezzerini; Svoboda, Ampadu, Caldara; Crnigoj (10′ st Mazzocchi), Fiordilino (32′ st Peretz), Tessmann, Molinaro (1′ st Schnegg); Kiyine (17′ st Heymans), Johnsen; Okereke (1′ st Henry). A disp.: Maenpaa, Ceccaroni, Haps, Busio, Cuisance, Sigurdsson, Aramu. All.: Zanetti

Arbitro: Pezzuto

Marcatori: 12′ Muriel, 43′ st Maehle (A)

Si vince per 2-0 l’ottavo di finale di Coppa col Venezia e si va ai quarti. Forse Gasperini sperava di riuscire a far riposare qualche giocatore ma il punteggio non è mai decollato e si è dovuto lottare fino alla fine.

PRIMO TEMPO

Pronti via e i giocatori atalantini sembrano un branco di lupi pronti a gettarsi sugli agnelli veneziani. E nei primi dieci minuti il Venezia fatica, prova a uscire con qualche ripartenza ma il più delle volte è chiuso e deve cercare di liberare al meglio . Non vi sono occasioni, tanta pressione,

Poi in un minuto la partita si accende e si sblocca. Doppia occasione neroazzurra con Muriel e Pessina e poi arriva il gol di Muriel. Un gran gol che deve però essere rivisto al VAR. Si deve giudicare se nello stop di petto ci sia l’aiuto del braccio. Alla fine il gol viene concesso. La sensazione cambia a seconda dell’inquadratura. A volte sembra braccio a volte sembra invece regolare. Ma alla fine è l’arbitro a decidere e il Sig. Pezzuto assegna il gol.  Poi tanto possesso nella metà campo veneziana, tanto pressing; occasioni poche se si eccettua un tiro di Pezzella deviato dal portiere. Ogni tanto qualche giocata di fino da lustrarsi gli occhi e nel complesso una buona gestione della partita. Fra le due squadre la differenza è evidente.

SECONDO TEMPO

La ripresa inizia con un Venezia più intraprendente. Il cambio in avanti, con Henry al posto do Okereke, dà ai veneti più peso. E i neroverdi trovano anche il gol, al 50′, con Crnigoj. Purtroppo per loro viene annullato per fuorigioco di Henry che davanti a Musso impedisce al portiere la visuale e vanifica il bel gesto tecnico del compagno. L’Atalanta, passato il pericolo, riprende il pallino del gioco e con Pezzella, cinque minuti dopo, coglie un palo. A questo punto c’è una superiorità atalantina che a differenza del primo tempo non è più netta. Il Venezia cerca di manovrare maggiormente alla spostando il suo baricentro più avanti. Si deve registrare una punizione di Muriel e poco dopo un salvataggio miracoloso di Musso che rimedia a un suo pasticcio. I lagunari salgono sempre un po’ di più e provano il colpaccio. Non si tratat di un assedio, assolutamente, ma piuttosto di una manovra più ragionata alla quale partecipano molti effettivi del Venezia. E in una di queste manovre corali Schnegg scivola, Maehle conquista palla e con una prateria davanti innesca un contropiede che proprio lui finisce segnando. Il suo secondo gol atalantino in pochi giorni. Gli ultimi minuti servono poi solo per arrivare alla fine.

Poteva essere più facile ma è andata diversamente. Non è mai stata complicata ma con un solo gol di vantaggio la paura di essere raggiunti è maggiore. Questo ha obbligato Gasperini a tenere sulla corda i propri giocatori per tutto l’incontro. Vero anche che Gasperini in panchina è sembrato tranquillo per tutti i novanta minuti.

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