Il Gasp a Sky….di tutto di più
Gasp a Sky.
Ieri Irrati era convinto che il gol fosse di Palomino. Non si capisce se le comunicazioni fra arbitro e Var sono un segreto di stato, Se non si parla resta sempre il dubbio. Le decisioni dell’arbitro si possono accettare, il secondo gol annullato è qualcosa di diverso. Ma stasera voglio parlare di pallone. Anche se ci fosse qualcosa che col mio calcio ho condizionato sarei contento. Sono sempre stato considerato un pazzo e che il mio calcio non aveva futuro. Io ho avuto tante influenze. Ho iniziato a giocare con Catuzzi, e si giocava a zona col Pescara. Dopo la zona un’altra folgorazione è stato il pressing. Sono comunque cambiato, dal Genoa ad oggi sono mutato. Non pensavo di poter giocare col trequartista. Quest’anno è stato difficile. Colpa del Covid, degli europei, delle partite continue; ma tutti hanno avuto problemi. Abbiamo avuto grossi problemi di infortuni da cui adesso siamo quasi usciti. Gli infortuni più difficili sono quelli che colpiscono la testa dei giocatori. Noi con Josip abbiamo avuto questo genere di problemi. Adesso sta bene ma c’è stato un momento difficile. Ilicic non è mai stato motivato come quest’anno. Si sta allenando al meglio, cura il suo peso; è davvero concentrato. Noi abbiamo un’organizzazione che ti porta ad aggredire gli altri. I giocatori solitamente preferiscono andare in avanti che indietro. Questo porta ad essere aggressivi e a scoprirsi, e quindi a volte si prendono gol che si potrebbero evitare. Per anni abbiamo sentito dire che per salvarsi bisogna sapersi difendere, E’ vero, ma per salvarsi bisogna anche vincere. Io penso che dopo 18 partite la classifica sia vera. La squadra che mi ha impressionato di più il Napoli, il Milan è forte ma penso che la classifica sia giusta. Noi abbiamo rimontato dieci punti, ma tenere il passo delle prime è difficile. Noi viaggiamo molto forte ma è difficile. Con la Roma non abbiamo fatto una buona partita, siamo sati troppo statici. Abbiamo esagerato nel portare avanti i difensori senza essere supportati dalle coperture. Nel calcio dopo secoli non si inventa più niente, Tutti si copia qualcosa, la prima cosa che mi ha impressionato è stata l’Olanda. Le soluzioni non le do io, le trovo in campo con i giocatori, Demiral non potevo immaginare che avesse queste capacità realizzative, è uno che in area pesa. Certo bisogna portarlo in area, nel modo giusto. Il mio compito è quella di fargli fare le cose che a loro piacciono fare. Malinovsky è stato preso per fare il regista, poi abbiamo visto le sue qualità, Noi corriamo, ma corrono anche gli altri. Ci sono squadre che hanno più ritmo dell’Atalanta. Il giocatore che mi serve è quello che ha una qualità forte. Oggi giocano gli alti e i bassi, gli unici che non giocano sono i grassi, Poi l’altra qualità è quella della testa. Ho fatto tanto settore giovanile. Quando selezionavi i ragazzi dovevi capire in mezz’ora le doti di un ragazzo, è stata un’ottima scuola. In Italia si parla di tattica, invece si deve parlare di giocatori. Abbiamo un gruppo mentalmente molto solido. Abbiamo giocatori di nazioni e culture diverse. E’ vero che gente come Muriel e Ilicic che erano indolenti ora lavorano tanto. Cerco di cambiare gli allenamenti per farli divertire, Lavoriamo sui cambiamenti, sui differenziati ma l’importante è che si divertano. Il mio treno è stato l’Inter, anche se ci sono stato 15 giorni. Ho avuto delle possibilità all’estero, ma non ho mai voluto andare via dall’Italia. A me è capitato di avere giocatori forti, per farti seguire devi essere convincente, Ho bisogno di avere la condivisione della società. L’allenatore non sceglie neanche i giocatori. L’eliminazione in Champions mi è spiaciuto tantissimo, anche perché era alla portata. Potevamo arrivare con due risultati, e giocare solo con un risultato diventa difficile. Poi il Villareal ha monetizzato tutto al massimo. Quest’anno il calcio italiano si è avvicinato maggiormente al calcio europeo; e questo grazie al contributo di tutti. I gol all’inizio sono qualcosa di strano. Tutte le volte ci diciamo di stare attenti e poi succede. Una volta a Ferrara ci siamo preparati per stare attenti all’inizio e abbiamo preso subito due gol. Qualche anno fa avevo degli schemi, col tempo ho imparato a non essere legato a degli schemi. Di tattica non ne parliamo troppo anche perchè oggi abbiamo disponibilità di avere il materiale per studiare gli avversari. L’Inter ha una solidità superiore alle altre. Pensavo avrebbero pagato maggiormente l’assenza di Lukaku invece Inzaghi è stato bravo. Si è portato delle soluzioni dalla Lazio e le ha applicate all’Inter. Le nostre scelte sono quelle che ci portano a giocare per vincere sempre. Con la Roma potevamo anche giocare per il pareggio, ma io gioco per vincere. La Juventus è stata una scuola importante, ma non c’è mai stata una chiamata. La Juventus è stata una scuola fantastica da ragazzino, Villa Perosa a tutto l’ambiente. Poi da giocatore sono andato presso altre squadre perché evidentemente non ero all’altezza, ma per me è stata una grande scuola di vita. Penso comunque che la Juventus venga ancora fuori, e credo che sia destinata a fare un ritorno di livello, in grado di fare un filotto. Alcune statistiche sono significative, altre non le guardo. Ci proviamo a vincere l’Europa League, ma noi proviamo sempre a vincere. Vincere significa o lo scudetto, o la Champions o la Coppa Italia. La Coppa Italia ci siamo andati vicini e ci è un po’ rimasta sul gozzo. Vincere la Champions o lo scudetto non è facile. Il nostro obiettivo è sempre quello di migliorarci, concetto che ribadisco sempre alla società Quest’anno abbiamo venduto Romero, poi abbiamo fatto operazioni buone con Musso (anche se ha fatto qualche errorino), Demiral e Koopmeiners. Koopmeiners è arrivato per un ruolo in cui eravamo coperti, per me non era una priorità, Miranchuk è stato un errore non perchè non è forte ma perchè siamo già coperti. Noi qualche errore lo abbiamo fatto. Luca Percassi è un dirigente giovane che diventerà un grande dirigente. Sono stato vicino alla Roma ma l’Atalanta è andata in Champions e per me Bergamo è una città particolare. Vado a vedere la Primavera e mi spiace vedere che le squadre abbiano il 50 per cento di giocatori stranieri. Qusto succede perchè si vuole fare la squadra per vincere, e quindi si prendono giocatori già pronti fisicamente. Non mi piacerebbe fare un lavoro alla Fergusson perchè devi lavorare ad ampio raggio. Il direttore sportivo a volte è in contrapposizione con l’allenatore. Quando sono arrivato ho trovato una miniera. Vedevo l’Atalanta come una squadra giovane, fresca, una squadra con ritmo e intensità di ragazzi. Ma l’Atalanta era una squadra esperta con un giovane all’anno. Se non vincevo a Pescara col Crotone ero mandato via, anche se battere il Crotone sembrava scontato. Col Napoli è stata la partita della svolta. Questa è un’Atalanta che ha cambiato pelle negli anni.
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