A proposito di 3-3
L’altra sera l’Atalanta ha pareggiato con un rocambolesco 3-3 sul campo dello Young Boys. Esattamente il 25 novembre, come oggi del 1984 l’Atalanta ottenne un 3-3 maturato anch’esso in modo decisamente avventuroso. È il primo anno di Serie A con Sonetti. L’anno della risalita nella massima serie e del ritorno degli stranieri, in quel caso lo straniero di grido si chiama Glenn Stromberg. La squadra dopo un inizio difficoltoso sembra avere trovato il bandolo della matassa e soprattutto in casa sta ottenendo buoni risultati, si viene infatti da tre vittorie consecutive fra le mura amiche di cui una ottenuta sul Napoli di Maradona.
A Bergamo in quel 25 novembre è di scena l’Avellino. La squadra irpina, guidata da Angelillo, si presenta a Bergamo con 9 punti, tanti quanti i neroazzurri. Avversari scorbutici finché si vuole ma al 63’ l’Atalanta si ritrova in vantaggio per 3-0. Il risultato è frutto di una doppietta di Vella (primi goal in serie A per lui) e dell primo goal italiano (in campionato) di Stromberg Lo svedese accompagna la palla in porta con le braccia al cielo e quasi (confesserà più tardi) si dimentica di segnare per la gioia.
Partita finita? Sembra di sì e invece non lo è assolutamente. L’Avellino, grazie anche all’arbitraggio di Lo Bello figlio, fra il 70’ e l’83’ trova tre gol che gli permettono di rimontare e pareggiare.
La gente non ci sta, tafferugli e la squadra irpina se ne deve stare chiusa negli spogliatoi in attesa che le acque si calmino. A tranquillizzare i giocatori avellinesi ci pensa il direttore generale campano, Piepaolo Marino. L’incontro passa così agli annali come uno dei più imprevedibili della storia atalantina.
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